Secondo la psicosomatica, ogni nostro  disturbo fisico e’ un segnale  di un nostro disagio emotivo, che riguarda anche la nostra interiorita’ .E’  un SOS lanciato dall’anima , segnala un malessere che colpisce la persona nella sua globalita’ , fisica e psicologica.

Parla un linguaggio simbolico;ascoltarlo e’ fondamentale non solo per guarire dai sintomi fisici, ma anche per ritrovare il dialogo con la parte piu’ profonda di noi, quella che ci segnala le nostre esigenze e ci guida al reale benessere.

Oggi parliamo di:  BRUXISMO

E’ la tendenza a digrignare con forza i denti durante il sonno e a serrare le mandibole, senza che la persona se ne accorga. E’ dovuta a tensioni psicoemotive o malocclusioni dentarie. Con il tempo puo’ insorgere dolore mandibolare e alle tempie, usura dei denti e cefalea.

A volte il bruxismo puo’ manifestarsi anche durante il giorno, in stato di veglia.

Lettura Psicosomatica

Affrontare la vita a denti stretti: puo’ sembrare una frase fatta, ma coglie perfettamente la tematica centrale del bruxismo. Esso infatti esprime, in forma del tutto inconscia, il tentativo di scaricare un surplus di tensione emotiva e di aggressivita’ trattenuta a cui la persona non da spazio nella vita quotidiana.

Piu’ specificatamente, se prevale il digrignare i denti, i problemi sono: bisogno di elaborare in modo psicologico degli eventi contrarianti a cui ci si sottopone comunque; tendenza a rimuginare, con difficolta’ a dire di no; rabbia repressa per paura di esagerare o per non attivare sensi di colpa.

Se prevale serrare le mandibole,i problemi sono: stato di forte tensione emotiva che non ci si concede di esprimere a livello cosciente; situazioni ansiogene o “prove di forza” a cui non si vuole assolutamente cedere; aggressivita’ trattenuta e accumulata da tempo con fantasie di “attacco” oppure di vendetta.

Queste ultime, che sono presenti in quasi tutti i bruxisti, attingono a strati psichici arcaici, per cosi’ dire “preistorici” , in cui la mandibola e i denti erano usati, come nel mondo animale, per combattere, azzannare, imporsi.

Il bruxismo “risolve” in tal modo il bisogno di sfogare l’aggressivita’ e , al contempo, la necessita’ morale e sociale di delimitarlo a un momento non “pericoloso” : il sonno.

CHI E’ PIU’ A RISCHIO

Le persone che non riescono ad esprimere le contrarieta’ da tempo trattenute per paura di farlo in  modo aggressivo e distruttivo – cosa che attiverebbe una condanna sociale e conseguente senso di colpa – oppure che “non possono farlo” perche’ la situazione non lo permette (per esempio non si reagisce alla vessazione da parte del capo in un lavoro che al momento non si puo’ lasciare).

Ogni tanto questi soggetti si sfogano, con pianti o scatti d’ira, con le persone care di cui non temono il giudizio. Mantengono una parziale e controversa dipendenza emotiva dalle figure genitoriali, spostata eventualmente sui fratelli maggiori o partner. Al rapporto primario con i genitori, da cui non ci si e’ sentiti amati in modo pieno, sono spesso riferibili sia l’oralita’ tipica del sintomo sia la difficolta’ ad affermare se stessi.

SUGGERIMENTI

La cosa piu’ difficile e’ accorgersene: denti che dolgono al mattino, dolore alla mascella e alle tempie, possono essere delle spie.

E’ utile fare una visita odontoiatrica. L’eventuale applicazione del bite , con funzioni correttive e contenitive, da sola non basta, anzi, eliminando il principale sfogo della tensione, questa aumentera’ e si manifestera’ in altri modi.

E’ utile cercare ambiti o situazioni adatte a dar sfogo alle tensioni trattenute, in modo piu’ consapevole ed evidente, per meglio convivere con le stesse o favorirne la scomparsa.

 

(RIZA)